INTERFACCIA E COSTRUZIONE
Sulla costruzione e l’interfaccia non c’è molto da dire: il primo impatto non è dei migliori perché il corpo sembra essere in plastica, non trasmette una sensazione di robustezza (forse per la leggerezza della macchina) e l’interfaccia è alquanto semplice con due ghiere e pochi tasti per navigare i menu.
In compenso abbiamo un flash a comparsa, una hot shoe e un mirino elettronico che Sony chiama Tru Finder e come suggerisce il nome ha una copertura del 100%.
Abbiamo anche uno schermo LCD da 3″ che però non è né tiltabile completamente né touch.
Il fianco destro della a6000 è pulito, l’unico dettaglio che notiamo è l’icona che indica la presenza del sensore NFC.
Su quello sinistro invece abbiamo l’interfaccia di input/output composta da due porte: una micro HDMI e una micro USB.
Inoltre l’impugnatura è abbastanza larga da rendere la a6000 comoda da utilizzare.
ASPETTO FOTOGRAFICO
Come tutte le fotocamere Alpha anche questa α6000 è dotata di un sensore Exmor questo è in formato APS-C da 24,3MP affiancato da un processore di immagini Bionz X che insieme all’otturatore permette di scattare raffiche di 11fps. L’autofocus che Sony chiama 4d Focus è uno dei più interessanti sul mercato, è un sistema ibrido quindi sia a rilevamento di contrasto che di fase e inoltre implementa un algoritmo che cercherà di predirre dove si muoverà il soggetto che stiamo tracciando. Per saperne di più vi lascio questo link al sito di Sony dove è spiegato il suo funzionamento. La velocità è eccezionale, non a caso Sony promette di mettere a fuoco addirittura in 0,06 secondi. Non sono quasi mai riuscito a metterlo in difficoltà, l’unica situazione in cui annaspa è quando non ha molta luce a disposizione. Le raffiche non lo scalfiscono minimamente, anzi, grazie al focus 4D diventano delle ottime alleate per la fotografia sportiva o naturalistica.
Il range degli ISO si estende da un minimo di 100 fino ad un massimo di 25600 e sono gestiti in modo strabiliante, restiamo nella “safe zone” fino a 3200/6400 dove comunque iniziamo a vederne i confini. Da 6400 in poi abbiamo un costante aumento del rumore anche se effettivamente le immagini fino a 10000 ISO sono utilizzabili finché non le dobbiamo croppare, ingrandire o usare per scopi professionali.
Per gestire il focus manualmente la α6000 mette a disposizione sia il focus peaking che lo zoom nell’area di interesse e invece, per l’esposizione manuale, abbiamo l’effetto zebra. Inoltre è possibile gestire la fotocamera da remoto tramite Wi-Fi e grazie al sensore NFC possiamo collegare smartphone e fotocamera facendoli semplicemente toccare fra di loro. Infine ho voluto verificare se, come per la RX100, anche sulla a6000 le applicazioni tipo time lapse dovessero essere acquistate dal sito Sony PlayMemories Camera Apps e infatti è così.
ASPETTO VIDEO
A differenza delle sorelle maggiori e di alcune sue competitors la α6000 non è in grado né di registrare in 4K né in slow motion ma si limita al Full Hd a 60fps. Le immagini sono buone, non è un Full HD eccezionale ma è comunque migliore di tante altre fotocamere. Gli ISO hanno un comportamento simile a quello fotografico ovvero fino a 3200/6400 siamo nella “safe zone” ma poi iniziamo a perdere dettagli, e in video ne perdiamo parecchi quindi non sperate di arrivare a 10000.
Anche l’autofocus mantiene delle ottime prestazioni, sarà uno strumento che tornerà utile tante volte vista la precisione e la velocità inoltre è completamente silenzioso quindi non sporcherà la traccia audio che dovrà essere per forza registrata con il microfono interno visto che non abbiamo la possibilità di inserirne uno esterno.
CONCLUSIONI SULLA a6000
Non è un caso quindi se la Sony a6000 ha accumulato tanta fama, dal punto di vista fotografico è eccezionale con un autofocus velocissimo e precisissimo, la qualità stessa delle foto è molto buona e anche la gestione degli ISO viene trattata bene inoltre abbiamo tutti gli strumenti utili per la gestione manuale dello scatto come il focus peaking, il bilanciamento del bianco e così via. Anche il video tutto sommato non si comporta affatto male, la qualità delle immagini e degli ISO è buona e anche qui l’autofocus è fenomenale. Uniche pecche che ho trovato a questa a6000 sono: la macchinosità, come su tutte le Sony, del menu (chi non c’è abituato le prime volte dovrà imparare a navigarlo), lo schermo che non è completamente articolabile e la mancanza di un input jack. Quest’ultimo verrà risolto con la nuova versione, la α6300, prevista per marzo di quest’anno, dove verranno introdotti anche il 4K e lo slow-motion a 120fps.
Spero che l’articolo vi sia stato utile, ma se avete domande fatele pure con un commento qui sotto!