LA LOCATION
La location è molto importante, non tutti i posti sono in grado restituire il tipico look invernale che ci aspettiamo di vedere. È importantissimo tenere in considerazione la flora, sapere quali siano gli alberi che imbruniscono durante l’inverno (e dove trovarli) è determinante. Per esempio, è inutile aspettare che i pini sulla collinetta fuori città cambino colore perché non lo faranno mai! Quindi è importante fare un minimo di ricerca per capire quali siano le zone più interessanti; probabilmente sul sito del comune o della regione è possibile trovare queste informazioni, altrimenti basta chiedere a Google.
LA LUCE
Non tutte le cose sono nate per esser fotografate alla luce del sole. Per un fotografo paesaggista un’intera settimana di bel tempo potrebbe essere una brutta notizia! In autunno, la luce solare, è auspicabile solo in due momenti della giornata: vicino (e durante) l’alba ed il tramonto. Per tutto il resto della giornata è invece più utile avere un cielo nuvoloso, sia perché così possiamo scattare tutto il giorno, sia perché la luce è morbida ed omogenea. Ma una giornata nuvolosa non diminuisce l’intensità dei colori del paesaggio? No, assolutamente, anzi: i colori autunnali sono dei colori saturi e creano un ottimo contrasto col grigiore del cielo. Ma attenzione, un conto è trovarsi di fronte un bel cielo dal pattern particolare, che magari lascia trapelare alcuni raggi di sole, un altro è avere il tipico cielo grigio delle giornate di pioggia, piatto e non interessante.
L’ESPOSIZIONE
Ottenere una foto correttamente esposta, ovviamente, è indispensabile. Il metodo classico per esporre un paesaggio è utilizzare la modalità matrice e poi compensare eventuali “clip” delle highlight (o detta in italiano: evitare sovraesposizioni). Piccolo consiglio, soprattutto per scatti a mano libera: la copertura delle nuvole lascerà trapelare poca luce quindi, dal momento che stiamo scattando un paesaggio, non dovremo cadere nella tentazione di aprire il diaframma (sacrificando così la profondità di campo); la mossa giusta è quella di aumentare gli ISO in modo da mantenere un tempo di posa sufficientemente veloce.
I SUPPORTI
Un buon cavalletto, come il Manfrotto 055, fa sempre la differenza, soprattutto in condizioni più complicate (giornate ventose per esempio). Un treppiedi permette inoltre di compensare l’esposizione con i tempi di posa così da non dover lavorare sull’apertura del diaframma e la sensibilità ISO. A questo punto entra in gioco il miglior amico del paesaggista: lo scatto remoto. Su lunghe esposizioni, anche solo premere il pulsante di scatto può risultare in una foto mossa perciò evitare di toccare la fotocamera è fondamentale.
L’ALTEZZA
Una delle cose che darà allo spettatore il senso di ampiezza, sia dell’area che dei colori che la riempiono, è l’altezza. Se una location offre un punto sopraelevato dal quale fotografare allora non ci sono scuse, raggiungere quel punto deve essere la priorità. Questo perché osservare lo scenario dall’alto dà una visione più completa di tutto ciò che offre il paesaggio, dal paesaggio stesso ai colori che lo compongono. Altra cosa importante: guardare in basso. Sì perché in autunno inoltrato, dopo tante foglie cadute, il pavimento della foresta offre tonalità di colori tanto affascinanti quanto la chioma degli alberi!
L’ACQUA
Torrenti, stagni e fiumi possono diventare magici durante l’autunno. Prendiamo come esempio un albero sulla riva di un fiume: durante tutto il resto dell’anno è uno dei tanti alberi che abitano la foresta, ma durante l’autunno, con le foglie in trasformazione, potrebbe trasformarsi un soggetto spettacolare. E qui entra in gioco l’acqua, mentre tutto il resto rifletterà il blu del cielo quell’albero proietterà sulla superficie dell’acqua il giallo/arancione della propria chioma.
LA NEBBIA
La nebbia può sì ammorbidire e opacizzare i colori vividi del fogliamo ma in compenso può creare la giusta atmosfera, lasciando letteralmente un alone di mistero su quello che nasconde. D’altronde quando pensiamo all’autunno non ci immaginiamo forse uno scenario avvolto nella nebbia.
GLI OBIETTIVI
Solitamente gli obiettivi come il Sony 85mm f/1.4 o il Canon 70-200mm f/2.8 vengono proposti a chi fa ritrattistica o fotografa per lo sport, ma in realtà tornano molto utili anche nella paesaggistica perché sono molti i casi in cui poterli utilizzare, come per esempio isolare dettagli del paesaggio.
ALCUNE SOTTIGLIEZZE
Anche se il protagonista della fotografia autunnale è il colore del fogliame non dimentichiamoci che ci sono tutta una serie di personaggi secondari che potrebbero meritare comunque le nostre attenzioni come i funghi cresciuti ai piedi degli alberi, i fiori di stagione e tutti gli altri elementi del sottobosco.
E QUINDI ESPLORA
L’autunno è un ottimo periodo per esplorare e mettersi alla ricerca di posti dove c’è del colore, l’importante è portarsi dietro l’attrezzatura! Girovagare ore perdendosi per i boschi o le strade di campagna, meglio se all’alba o al tramonto, quando la luce intensifica i colori delle cose; insomma, l’autunno è un periodo fantastico per uscire e scattare, la natura offre offre molti spunti per scattare foto meravigliose.