L’ascesa delle mirrorless si è portata dietro quella delle compatte e delle bridge, fotocamere che fino a qualche tempo fa erano riservate, e ritenute, strumenti per fotografi amatoriali. Ma con lo sviluppo della tecnologia la linea che divideva questo tipologia di fotocamere dalle più potenti reflex si è andata ad assottigliare sempre più. Una delle maggiori esponenti di questo fenomeno è stata la FujiFilm X10, fra le prime ad introdurre migliori prestazioni e features più avanzate nella sua categoria. Giunta alla terza versione, la FujiFilm X30, continua ad essere una delle migliori bridge entry-level sul mercato. Scopriamo in dettaglio come si comporta.
INTERFACCIA E COSTRUZIONE





OBIETTIVO


Molto buona anche la nitidezza, sopratutto al centro e già all’apertura focale massima abbiamo buone prestazioni, inoltre migliora man mano che chiudiamo il diaframma.
Lo stabilizzatore fa un buon lavoro riesce a compensare fino a 3 stop ma la prestazione migliore però è data dal bokeh, molto molto bello il contrasto tra la zona a fuoco e quella sfocata che diventa molto morbida e nonostante lo zoom faccia chiudere il diaframma non ci sono variazioni apprezzabili di questo effetto che rimane molto piacevole anche alle lunghezze focali maggiori.
ASPETTO FOTOGRAFICO
Buone anche le prestazioni del comparto elettronico dove abbiamo un sensore X-Trans da 2/3″ con una risoluzione di 12MP partendo dagli ISO, che corrono da un minimo di 100 fino ad un massimo di 12800, sono gestiti bene: anche se il rumore inizia ad introdursi (lievemente) già a ISO 400, fino a 1600 le foto preservano un buon livello di dettaglio mentre a 3200 il rumore aumenta ulteriormente ma i dettagli rimangono più o meno visibili.
Con un po’ di pazienza in post produzione potremo riuscire ad eliminare il rumore mantenendo un livello abbastanza alto di definizione.
L’otturatore permette di scattare raffiche di 12 fps (per un numero molto limitato di scatti) e ha una velocità massima di 4 millesimi di secondo utilizzabile solo all’apertura minima del diaframma mentre all’apertura massima la velocità diventa 1 millesimo. Scelta abbastanza strana che potrebbe tornare anche molto scomoda in ambienti molto luminosi. Visto il possibile numero di scatti al secondo Fuji ha fornito questa X30 di un buon sistema di autofocus, abbastanza veloce e non fallisce quasi mai in condizioni di luce ottimali al contrario invece potrebbe far fatica a trovare il fuoco con poca luce a disposizione.
Per rendere più facile la messa a fuoco manuale sono presenti lo zoom nell’area di interesse e il focus peaking, che utilizzati sia singolarmente che contemporaneamente forniscono un aiuto non indifferente alla composizione dello scatto. Infine, per quanto riguarda l’aspetto fotografico, c’è da menzionare l’intervallometro integrato per creare time lapse, funzione che personalmente userei fino allo stremo e che comunque fa sempre comodo avere sulle fotocamere. Se vi interessa sapere qualcosa in più su come creare time lapse ho fatto un tutorial, se vi interessa ci sono sia il video che l’articolo).
ASPETTO VIDEO
CONLUSIONI SULLA X30
Comunque lasciando perdere l’aspetto video che non è un ambiente che punta a conquistare, di questa FujiFilm X30 non mi piacciono i comandi un po’ macchinosi per gestirla e alcune stranezze come per esempio la velocità dell’otturatore vincolata all’apertura del diaframma o l’impossibilità di usare ISO superiori a 3200 scattando in RAW.
Però per la fascia di prezzo nella quale è inserita, a livello di prestazioni, è molto molto buona: qualità delle foto eccellente, sistema di autofocus veloce e preciso, per il focus manuale abbiamo due assistenti, abbiamo l’intervallometro integrato gli ISO non si comportano male e una volta fatta l’abitudine ai comandi è anche molto divertente da utilizzare. Quindi questa X30 è senza dubbio una delle migliori opzioni attualmente sul mercato sotto i 500 euro.
Spero che l’articolo vi sia stato utile, se avete domande fatele pure con un commento qui sotto!