COSTRUZIONE
La prima cosa che colpisce del 50-140mm è la costruzione: solido e completamente in metallo fatta eccezione per la ghiera dello zoom che è della classica gomma per aumentare il grip; abbastanza leggero per le dimensioni e la costruzione. Se lo scuotiamo sentiamo tentennare qualcosina ma non ci dobbiamo preoccupare perché è semplicemente lo stabilizzatore ottico.
Molto solide e fluide anche le ghiere, quella dello zoom è la più morbida mentre quella della messa a fuoco è sì la più dura ma è anche molto precisa, infine abbiamo quella per selezionare i diaframmi che produce, ogni terzo di stop, degli scatti molto precisi.
Sul barilotto sono presenti anche lo switch per attivare o disattivare lo stabilizzatore e le filettature per montare il piedistallo per poi collegare la lente ad un eventuale supporto tipo monopiede o cavalletto.
All’interno è composto da 23 lenti divise in 16 gruppi dove 5 sono a bassa dispersione, il diaframma è composto da 7 lamelle circolari e ha un’apertura minima di f/22 e massima di f/2.8 entrambe continue. Dettaglio molto interessante per il tipo di obiettivo visto che avremo sempre la stessa apertura che abbiamo selezionato indipendentemente dalla posizione dello zoom.
La minima distanza di messa a fuoco è di 1 metro (non è un obiettivo macro) e infine abbiamo la possibilità di montare qualsiasi filtro a vite basta che il diametro sia di 72mm.
PRESTAZIONI
Come anticipato prima sul campo si comporta in maniera impeccabile, le prestazioni sono eccellenti a partire dalla distorsione praticamente inesistente sia in Raw che in Jpeg e a tutte le lunghezze focali, lo potete vedere anche da soli: da 50mm fino a 140 le immagini sono piatte.
Anche la vignettatura è quasi inesistente o comunque leggermente accennata e diverrà “più invadente” solo all’apertura e lunghezza focale massima, per tutte le altre situazioni non avremo problemi.
Altro punto forte è la nitidezza, spettacolare, immagini nitide su tutta la superficie e a tutte le aperture o lunghezze focali; l’unico punto critico come per la vignettatura è la massima lunghezza/apertura ma niente di particolare c’è una leggera leggera perdita di dettaglio agli angli delle foto.
Interrompo quello che sta diventando un elogio invece di una recensione perché se fino ad ora si è rivelata una lente molto buona i flares e l’effetto fantasma potremmo dire che li gestisce in modo “normale”, come fanno tante lenti quindi non abbiamo un disturbo troppo invadente all’interno delle foto ma nemmeno delle immagini pulite (insomma, un comportamento nella media).
Però il bokeh mi costringe a elogiare di nuovo la lente, le zone non a fuoco sono morbidissime mentre le parti a fuoco spiccano grazie alla nitidezza dell’obiettivo.
Infine abbiamo un autofocus molto veloce, preciso e del tutto silenzioso che non perde quasi mai un colpo finché siamo in ambienti abbastanza luminosi, perché in condizioni di scarsa luminosità fa fatica a lavorare, inoltre la ghiera del focus manuale è elettronica quindi è sì precisa ma è un tantino lenta però, in compenso, il 50-140mm non resetta la posizione una volta spenta la fotocamera come succede su tante altre mirrorless.
CONCLUSIONI SUL 50-140mm
Quindi, senza dubbio una delle migliori lenti per formato APS-C, qualità e prestazioni eccezionali, è anche tropicalizzato, per essere usato in condizioni più impegnative e, piccola nota che ne accresce la semplicità d’utilizzo, sul paraluce (compreso nella confezione) è presente una piccola porzione apribile per facilitare l’inserimento e il fissaggio dei filtri a vite. Insomma un must-have per i possessori di fotocamere Fuji.