Come promesso nell’utimo video, Panasonic GX80 – Recensione e test, ecco la recensione di un obiettivo che viene associato alle fotocamere dell’azienda come la Panasonic GX8 nei vari kit disponibili: il Panasonic 14-42mm f/3.5-5.6. All’apparenza potrebbe sembrare di scarsa qualità, uno dei tanti obiettivi da kit che le aziende propongono tanto per iniziare a fotografare, però state attenti perché ha in serbo dei numeri niente male. Andiamo a scoprirli insieme in questo articolo!
COSTRUZIONE
Sulla costruzione non c’è molto da dire: per controllarlo abbiamo a disposizione solamente due ghiere; sul barilotto non troviamo nessuno switch perché sia lo stabilizzatore che la messa a fuoco vengono gestiti dal corpo macchina.
È molto leggero, a causa delle dimensioni e i materiali di cui è fatto (per la maggior parte plastica ma la baionetta è in metallo), e per questo la sensazione che emana non è delle più rassicuranti: ci si aspetta che al primo colpo si possa rompere, ma d’altronde deve mantenere un profilo di leggerezza per non appesantire troppo la fotocamera.
Torniamo un attimo sul discorso ghiere: quella dello zoom è mecchanica, quando la giriamo l’obiettivo esce e rientra dal barilotto a seconda della lunghezza focale selezionata; quella della messa a fuoco invece, anche se è leggermente dura, è elettronica (a focus by wire) quindi non funzionerà a fotocamera spenta. In compenso durante la messa a fuoco, o lo zoom, la parte frontale non ruota permettendo di montare qualsiasi tipo di filtro a vite, anche quelli polarizzatori, basta che abbiano un diametro di 46mm.
PRESTAZIONI
Partiamo come al solito con la distorsione, pur avendo una lunghezza focale ultra-grandngolare la distorsione che l’obiettivo porta alle immagini è veramente lieve. Sicuramente perché le fotocamere di Panasonic, come la GX80 con cui lo sto testando, tendono a correggere il disturbo via software.
Anche la vignettatura è gestita abbastanza bene, l’unico punto critico è la combinazione tra lunghezza e apertura focale massime, dove la vignettatura si fa notare agli angoli. Fuori da questo punto critico il disturbo è più lieve, inoltre chiudendo il diaframma tende a sparire molto in fretta.
Eccoci alla nitidezza, prestazione che è stata sicuramente migliorata rispetto alla versione precedente. Alla lunghezza focale minima la lente è molto nitida anche a piena apertura, mostrando solo un leggero calo agli angoli. Se comunque chiudiamo il diaframma a f/4 o f/5.6 abbiamo un netto miglioramento che porta la lente ad essere nitidissima.
Nel range di focali intermedie, intorno ai 25mm, le immagini invece risultano essere abbastanza morbide se apriamo il diaframma al massimo. Chiudendolo invece guadagneremo molto in nitidezza, ma per avere il massimo dal 14-42mm dobbiamo arrivare fino a f/8.
Infine, riguardo la nitidezza, alle lunghezze focali massime torniamo ad avere un ottimo livello di dettagli anche a piena apertura. Gli angoli sono comunque più morbidi ma basta chiudere a f/8 per avere foto nitide su tutta la superficie.
Passiamo ora alle aberrazioni, il punto critico dove le aberrazioni si fanno lievemente vivide si trova all’apertura focale di f/11 e alla minima lunghezza focale. Qui le aberrazioni saranno visibili dove c’è un’alta differenza di contrasto, come sui bordi dei riflessi, ma saranno molto semplici da correggere.
Le aberrazioni le troviamo anche nel bokeh, se le sorgenti di luce nello sfondo sono abbastanza intense, ai bordi presenteranno un contorno colorato di blu o magenta (dipende da dove si trovano all’interno dell’inquadratura). Però come effetto non è male, anche se per farlo risaltare al meglio dobbiamo spingerci il più vicino possibile al soggetto e selezionare la lunghezza focale massima, risulta essere abbastanza morbido.
Mentre per quanto riguarda la gestione dei flares non c’è da fare nessun appunto, rimangono molto anonimi a qualsiasi apertura. gestione che non mi sarei aspettato minimamente da un obiettivo di questo genere.
Infine lo stabilizzatore: se avete visto la recensione della Panasonic GX80 saprete che gli obiettivi compatibili con Dual IS permettono di scattare con tempi d’esposizione vicinissimi al secondo. La stessa cosa accade con questo 14-42mm, possiamo compensare con i tempi di scatto invece di aumentare gli ISO che introdurrebbero del rumore nelle foto. Questo stabilizzatore rende l’obiettivo uno strumento molto potente per scatti in notturna.
CONCLUSIONI SUL 14-42MM
Come vi sarete accorti non è niente male, ovviamente presenta qualche pecca, ma in fin dei conti niente di drammatico. Per chi è questa lente? Sicuramente per chi si avvicina per la prima volta al mondo della fotografia, con lo zoom che si ritrova è un buon tuttofare che permetterà di esercitarci e approfondire lo stile fotografico che più ci interessa. Il punto di forza è senz’altro lo stabilizzatore che lo rende ottimo per fotografia di strada, anche al crepuscolo, e per tutti quei generi in cui il cavalletto non è previsto (fotografia di viaggio per esempio).
Spero che l’articolo vi sia stato utile ma se avete domande fatele pure con un commento qui sotto!