Cerca
Close this search box.

Recensione Tamron 17-28mm f/2.8 – grandangolo zoom fenomenale

Condividi articolo su

Con questo Tamron 17-28mm f/2.8 Di III RDX l’azienda va ad ampliare il range di zoom disponibile per tutti coloro che sono in cerca di alternative più economiche rispetto agli obiettivi Sony. Già col lancio (andato benissimo) del Tamron 28-75mm f/2.8 Di III RDX l’azienda era entrata prepotentemente nel settore mirrorless (infatti il 28-75mm è stato il primo obiettivo di questa tipologia), ma sarà in grado di continuare a creare obiettivi di pari livello? Sicuramente, infatti già questo 17-28mm lo dimostra.

COSTRUZIONE

Dal punto di vista della costruzione i due obiettivi sono molto simili, infatti condividono lo stesso design e tutte le caratteristiche principali. L’obiettivo è dotato di due ghiere, una meccanica per gestire lo zoom e l’altra elettonica per gestire la messa a fuoco manuale (focus by wire).

Il barilotto dell’obiettivo è composto principalmente da componenti in plastica però Tamron ha riservato alla baionetta un anello di metallo, così da rendere l’innesto più solido, ed una guarnizione in gomma per proteggere l’obiettivo stesso e la fotocamera da infiltrazioni di polvere e umidità.

Grandissimo punto a favore di questo ultra-grandangolare è la possibilità di montare filtri e, soprattutto, portafiltri. Caratteristica che farà molto comodo a chi lo utilizzerà per fotografia paesaggistica (dove vedremo più avanti si comporta molto bene). Questo non è del tutto scontato perché solitamente gli obiettivi di questa categoria (basta pensare al Tokina 16-28mm o al Sigma 14-24mm Art) hanno il paraluce integrato, dettaglio che costringe il fotografo ad acquistare portafiltri specifici per ile singolo obiettivo.

PRESTAZIONI

Andiamo a vedere se dal punto di vista delle prestazioni questo zoom può essere ritenuto l’effettiva estensione del Tamron 28-75mm f/2.8.

DISTORSIONE

Partiamo dalla distorsione che il 17-28mm trasferisce alle immagini. L’obiettivo mantiene un comportamento normale finché rimaniamo nell’intorno dei 17mm, dove inserisce una distorsione abbastanza evidente e invasiva (tipica degli ultra-grandangoli). Se invece ci spingiamo a 28mm la distorsione subisce una trasformazione repentina, diventando a cuscinetto (comportamento che solitamente hanno gli obiettivi zoom).

VIGNETTATURA

Per quanto riguarda la vignettatura abbiamo più o meno los tesso andamento: più evidente a 17mm, e soprattutto alle aperture maggiori, per poi diminuire a 28mm (dove rimane piuttosto anonima lungo tutto il range di aperture focali).

Come dico sempre, la vignettatura (insieme alle aberrazioni e alla distorsione) non è un difetto ottico da prendere in considerazione durante la scelta di un obiettivo perché è facilmente correggibile usando il profilo lente su lightroom (o qualsiasi editor di immagini tu stia utilizzando).

NITIDEZZA

Al contrario del 28-75mm questo ultra-grandangolo offre immagini, sì molto nitide, ma che alla piena apertura (indipendentemente dalla lunghezza focale) tendono ad ammorbidire i dettagli. Questo succede soprattutto a 17mm, dove anche nella zona centrale si può osservare un calo di nitidezza se andiamo ad osservare l’immagine da vicino.

A 28mm questo fenomeno è molto più leggero, infatti non si nota moltissima differenza tra un’immagine scattata a f/2.8 ed una scattata ad f/5.6. Comunque sia anche a questa lunghezza focale avremo delle foto leggermente meno nitide a piena apertura anche nella zona centrale dell’immagine.

ABERRAZIONI

Il massimo che otterremo da questo obiettivo sarà un “sentore”. In questo frangente il 17-28mm si comporta estremamente bene vista la complessità del suo schema ottico (13 lenti in 11 gruppi), mostrando una vaga sfumatura di questo disturbo solo quando, a 17mm, ci troviamo alla piena apertura.

A 28mm invece è come se l’obiettivo se ne dimentichi, infatti sarà raro vederne anche solo una piccola traccia. Se non sai dove guardare ti chiedo di osservare la luce appesa al muro sulla sinistra: noterai che a 17mm i suoi bordi sono sfumati da riflessi magenta, mentre a 28mm sono netti.

FLARES

Le gestione dei flares è probabilmente dove questo Tamron si comporta meglio. L’obiettivo ne produce una quantità trascurabile, indipendentemente dalla lunghezza focale. Sono così leggeri che potremmo anche toglierli dalle foto con u npo’ di pazienza.

Anche l’effetto stella che influenza il sole rimane piuttosto circoscritto, senza mai andare ad invadere grandi porzioni d’immagine. Cosa che rende il sole un amico e non una minaccia in eventuali foto a tramonti, o generalmente in controluce.

CONCLUSIONI

Il Tamron 17-28mm f/2.8 Di III RDX è sicuramente un obiettivo da prendere in considerazione nel caso stia cercando un grandangolo zoom. Le prestazioni che è in grado di offrire valgono sicuramente il prezzo a cui viene proposto, inoltre rappresenta il compagno perfetto del 28-75mm col quale va a coprire tutte le lunghezze focali standard.

È una lente indicatissima per fotografia notturna, paesaggistica e per interni ma si rivela utile anche per fotografia di strada, d’architettura e per color che vogliono dare un tocco artistico alle tipologie di foto elencate fino ad ora.

Spero che l’articolo ti sia stato utile, se comunque dovessi avere ancora qualche dubbio non esitare a commentare qui sotto!

Commenti

guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Seguici sui social

Che tu sia un appassionato di fotografia e video o di informatica e gaming, sei nel posto giusto.

Novità

Iscriviti alla newsletter

Rimani sempre aggiornato sulle novità

1200x1200 2

Contatta i nostri esperti

Mettiti in contatto con i nostri esperti così che potranno rispondere a qualsiasi tua domanda