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Fotografia in tethering, come funziona

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Fotografare in tethering è una tecnica piuttosto semplice, molto usata dai professionisti durante shooting in studio (e fuori) e per questo potrebbe far pensare a qualcosa di troppo complicato da utilizzare. In pratica scattare in tethering significa collegare la fotocamera ad un computer per gestirla da quest’ultimo (tramite apposito software). Con questo escamotage è possibile velocizzare il flusso di lavoro, ecco perché voglio approfondire l’argomento in questo tutorial.

PERCHÈ SCATTARE IN TETHERING

Questa è la domanda che sporge spontanea a chi non ha mai sentito parlare di tethering, effettivamente collegare la fotocamera al computer ed essere vincolati ad esso tramite il cavo USB può sembrare controproducente. Ecco però alcune risposte utili.

  • Trasferimento immediato delle immagini, pronte per essere post prodotte.
  • Organizzazione dei file semplificata visto che non c’è bisogno di scaricare le immagini da schede di memoria.
  • Controllo remoto sulla fotocamera, soprattutto nel caso in cui dovessimo posizionarla in modi difficili da gestire (scatti dall’alto per esempio).
  • Un anteprima nettamente più grande rispetto al monitor della fotocamera, utile per gestire accuratamente il fuoco.
  • Possibilità di lavorare più facilmente con i clienti (o eventuali assistenti).

E questi sono solo alcuni dei vantaggi che la fotografia in tethering porta al flusso di lavoro, ma dovrebbero essere sufficienti a far capire le potenzialità di questa tecnica.

COME SCATTARE IN TETHERING

Come già anticipato, scattare in tethering è piuttosto diretto: basta collegare la fotocamera al computer col relativo cavo USB (esistono fotocamere che permettono di scattare in Wi-Fi, ma per adesso occupiamoci delle basi). È molto probabile che il cavo in dotazione alla fotocamera sia troppo corto per lavorare liberamente, qui entrano in gioco i cavi della TetherTools; ormai diventati lo standard per questa tecnica, sono classicamente colorati di arancione (così da poter essere ben visibili sul set) e in combinazione con un TetherTools JerkStopper (accessorio che ferma il cavo, proteggendo così la presa usb della fotocamera) rappresentano lo strumento perfetto per potersi muovere sul set in completa libertà.

IL GIUSTO COMPUTER

A questi punti serve un computer, meglio se abbastanza potente da poter gestire i grandi flussi di dati di eventuali raffiche o RAW di fotocamere come la Sony Alpha 7R III. Altro fattore da tenere in considerazione è la destrezza, data solo da un laptop; quindi se ti stai informando su questa tecnica perché pensi di doverla sfruttare anche fuori dallo studio (o comunque distante dal PC) allora procurarsi un portatile è sicuramente la scelta migliore. Per questo tipo di computer esistono anche supporti dedicati, che permettono di posizionare il notebook su uno stativo.

L’ALIMENTAZIONE

Altra cosa da considerare è l’autonomia della fotocamera. Durante lunghe giornate di shooting è possibile che la fotocamera si scarichi nonostante sia collegata al PC, in questo caso entrano in gioco degli accessori piuttosto utili, primi fra tutti i powerbank come lo Jupio JPV0531 per NP-FZ100 (da inserire direttamente nel vano batteria). I modelli che Jupio di produce sono tanti, e coprono praticamente tutte le batterie più diffuse, dai uno sguardo sul nostro catalogo, trova quello giusto per te!

SOFTWARE DI TETHERING

L’ultimo elemento da considerare è il software per gestire la fotocamera. Non preoccuparti, le soluzioni sono infinite, e spesso gratuite. Non è necessario abbonarsi ad Adobe Lightroom o acquistare Capture One per sfruttare questa funzione: spesso le aziende che producono fotocamere forniscono un software dedicato. Per esempio, per chi possiede una mirrorless Sony Alpha 7 III (o qualsiasi altra fotocamera recente dell’azienda) può utilizzare la suite Imaging Edge; oppure per chi possiede una fotocamera Canon come la Canon Eos R può scegliere la Canon Eos Utility.

A prescindere dal software ci ritroveremo con un’interfaccia che ripropone le impostazioni di scatto della fotocamera adattate al modo di utilizzare un computer, con un’ampia live view di quello che stiamo inquadrando (così da avere una visione migliore sui dettagli della scena).

POST-PRODUZIONE

Accedere alle immagini adesso è immediato, grazie alla funzione di trasferimento integrata nei software ogni volta che premiamo il pulsante di scatto la foto viene inviata automaticamente al PC (nel formato che preferiamo); cosa che permette di catalogare o elaborare le immagini già durante lo shooting, mansione che potrebbe svolgere un eventuale assistente o collaboratore.

CONCLUSIONI

Spero che questo articolo ti sia stato utile per capire come cos’è il tethering e come funziona, e che alla fine di tutto si sia rivelato essere più semplice di quanto pensassi. Se comunque ti dovessero essere rimasti dei dubbi non esitare a commentare qui sotto!

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