Zeiss è una delle aziende più famose del panorama fotografico. La storia del marchio è costellata da obiettivi eccezionali, dalla resa fotografica praticamente perfetta. Le ottiche che produce sono forse quelle più ambite dai fotografi. In questo articolo voglio proporvi lo Zeiss Milvus 100mm f/2, uno degli esemplari più recenti. La qualità è ovviamente altissima però non è un’ottica priva di difetti. Andiamo a vedere insieme come si comporta.
COSTRUZIONE
Il barilotto del 100mm è realizzato completamente in metallo ed è avvolto, all’altezza della ghiera di messa a fuoco, da una fascia di gomma che serve per avere una presa migliore. La sensazione che emana è quella di essere veramente solido, complice il fatto di essere lievemente pesante.
Non abbiamo il display elettronico per la distanza di messa a fuoco come sugli esemplari Batis ma le distanze sono incise alla vecchia maniera sul barilotto sia in metri che in piedi/pollici.
Rimanendo in tema messa a fuoco, la ghiera è fluidissima (molto probabilmente la più fluida che abbia mai provato) e molto “lenta“, ovvero per spostarsi dalla minima distanza di messa a fuoco all’infinito dovremo far girare la ghiera di quasi 360°. Questo significa che la precisione con cui possiamo mettere a fuoco è millimetrica.
Il 100mm è tropicalizzato tramite delle guarnizioni interne che proteggono il sistema da schizzi d’acqua e particelle di polvere, cosa che ne permette l’uso anche in condizioni “più estreme”.
Ovviamente la parte frontale non ruota durante la messa a fuoco e questo permette di montare qualsiasi tipo di filtro a vite (anche quelli polarizzatori), basta che abbia un diametro di 67mm.
PRESTAZIONI
Vi avverto che quello che segue non è un elogio, ma quasi. Partiamo dalla distorsione: nonostante la lunghezza focale di 100mm non ne abbiamo il minimo accenno. le immagini sono veramente piatte, perfette da questo punto di vista.
La vignettatura invece, anche se solo a piena apertura, è un disturbo più invadente. A f/2 l’immagine è più scura su praticamente tutta la superficie. Basta comunque chiudere il diaframma a f/2.8 per diminuirne drasticamenete la presenza ed a f/4 ce ne liberiamo completamente.
La nitidezza è superba, anche a piena apertura la lente mantiene un livello di dettaglio impressionante sia al centro dell’immagine che agli angoli. Se comunque chiudiamo il diaframma ci sono dei piccoli aumenti di definizione a f/2.8 e a f/4 dove poi la lente si ferma e raggiunge quindi la nitidezza massima.
Da qui passiamo a vedere come si comportano le abberrazioni: le aberrazioni cromatiche sono (un po’ troppo) visibili, specialmente a f/2 e nelle zone con un contrasto elevato. Chiudendo il diaframma risolveremo il problema, però mi aspettavo un controllo migliore;
i flares invece vengono gestiti alla perfezione, non ne abbiamo il minimo accenno. La lente da questo punto di vista fa un ottimo lavoro, anche con il sole nell’angolo dell’immagine (in dotazione Zeiss fornisce anche il paraluce).
Uno dei punti di forza del 100mm è il bokeh che è in grado di offrire. L’apertura a f/2 e la lunghezza focale sono un’ottima accoppiata in grado di restituire una profondità di campo poco profonda. Ad aumentare il valore estetico di questo bokeh ci pensano le highlights grazie ai loro contorni sfumati che le immergono nello sfondo.
CONCLUSIONI SUL 100MM
Bellezza straordinaria in tutto e per tutto. Da quella estetica alla resa fotografica che è in grado di offrire. Però, come anticipato prima, non è privo di difetti: le aberrazioni e la vignettatura sono dei disturbi troppo invadenti. Questo Zeiss Milvus 100mm f/2 è una lente abbastanza costosa e prestazioni del genre non gli si addicono. Per contro la nitidezza, il bokeh e tutti gli aspetti della resa fotografica sono fenomenali, cosa che rende comunque una lente pregiata questo 100mm.
Spero che l’articolo vi sia stato utile, se avete domande fatele pure con un commento qui sotto!