Questa volta voglio proporvi l’obiettivo che ho sempre usato per girare video prima di passare alla Samsung NX1 e che sto ancora utilizzando per registrare i dettagli degli articoli che recensisco insieme ad una Canon 6D. È uno degli obiettivi più popolari di Canon e non solo: è il Canon EF 24-70mm f/4 L IS USM, versione più economica e leggera del 24-70mm f/2.8. Sono entrambi stabilizzati, della serie L e mossi dal motore USM. Ciò che li differenzia però, oltre all’apertura focale, è anche la modalità macro: nella versione f/4 viene implementato un sistema molto intelligente (ma non privo di difetti) che rende la minima distanza di messa a fuoco praticamente nulla. Andiamo a vedere quindi come si comporta e perché l’ho utilizzato tutto questo tempo.
COSTRUZIONE
La costruzione è ottima: è tropicalizzato come ci fa intuire la guarnizione sulla baionetta, anche se non capisco fino a che punto, perché non so se prenda precauzioni contro l’allungarsi del barilotto quando si zooma (questo movimento potrebbe risucchiare della polvere).
Molto solido e non troppo pesante per le dimensioni, le ghiere si muovono tutte e due fluidamente e non hanno gioco, inoltre sono presenti in totale tre switch: uno per lo stabilizzatore, uno per la messa a fuoco
e uno per bloccare lo zoom, per evitare possibili danni durante il trasporto, o entrare in modalità macro.
All’interno abbiamo 15 lenti divise in 12 gruppi, il diaframma è composto da 9 lamelle che restituiscono un’apertura minima di f/22 e massima di f/4, continue per tutta l’escursione focale (una volta in modalità macro l’apertura diminuisce anche se la fotocamera non lo dice).
La minima distanza di messa a fuoco è di 38cm che diminuiscono fino a 2-3cm in modalità macro. L’autofocus è mosso dal motore USM, abbiamo la modalità manuale perenne e la finestrella che ci indica la distanza di messa a fuoco.
Possiamo montare qualsiasi tipo di filtro a vite, quindi anche polarizzatori, basta che abbiano un diametro di 77mm, perché la messa a fuoco avviene internamente e infatti la lente frontale non ruota.
PRESTAZIONI
Le prestazioni sono eccezionali, anche se la distorsione si avverte: a 24mm abbiamo un accenno di distorsione a barilotto che svanisce a 35mm dove le immagini sono perfette e lo rimangono fino a 50mm dove iniziano a presentare una leggera distorsione a cuscinetto con l’avvicinarsi ai 70mm massimi.
La vignettatura rimarrà abbastanza anonima a prescindere dall’apertura e dalla lunghezza focali, gli unici casi in cui sarà più evidente sono alla lunghezza minima e all’apertura massima o in modalità macro dove rende le immagini evidentemente più scure (complice anche il diaframma che si chiude).
La nitidezza è ottima, già a piena apertura abbiamo più o meno la nitidezza massima che il 24-70mm riesce a raggiungere con una lieve diminuzione agli angoli dell’immagine. Chiudendo il diaframma miglioreremo quel poco che serve per arrivare alla nitidezza massima e porteremo gli angoli al pari del centro immagine.
Passando ai disturbi introdotti dalla luce abbiamo delle aberrazioni cromatiche molto anonime, visibili solo a 24mm e a 70mm.
I flares sono gestiti anche meglio perché sarà veramente difficile che il 24-70mm non riesca a combattere questo tipo di disturbo.
Pur avendo un’apertura di f/4, a 70mm e avvicinandosi il più possibile al soggetto, l’obiettivo è in grado di restituire un bokeh piacevole da vedere; in modalità macro sarà addirittura molto accentuato e molto morbido grazie alla minima distanza di messa a fuoco praticamente inesistente.
Infine, diamo un’occhiata a come si comportano l’autofocus e lo stabilizzatore. Partiamo dal primo: il motore USM è famoso per essere preciso e veloce (anche se ormai è un sistema piuttosto datato) e infatti anche su questo 24-70mm non si smentisce, sarà difficile metterlo in crisi e riuscirà a mettere a fuoco in un lampo. Lo stabilizzatore IS, altrettanto famoso, riesce a compensare fino a 4 stop e anche durante il video stabilizza molto bene le immagini, eliminando quei micro-movimenti odiosi che abbiamo senza alcuna stabilizzazione.
CONCLUSIONI SUL 24-70MM
Quindi perché ho utilizzato per così tanto tempo questa lente? Semplicemente perché rasenta la perfezione. Non è ottima solamente per la fotografia ma involontariamente è diventata una buona alternativa per “filmaking on a budget“. La lunghezza focale e la modalità macro lo rendono un tuttofare nel vero senso della parola perché consente di coprire tranquillamente una grandissima varietà di situazioni. Anche il focus breathing non è niente male, al variare della messa a fuoco avremo solo un leggerissimo cambio di zoom tranquillamente accettabile. L’unico dettaglio che potrebbe non convincere è il fatto di non avere una ghiera per il controllo del diaframma, cosa comunque risolvibile utilizzando un filtro ND variabile.
Prima ho detto che la modalità macro se pur utilissima non è priva di difetti, infatti ci dovremo avvicinare così tanto al soggetto che in alcune situazioni il 24-70mm stesso farà ombra sul soggetto da fotografare.
Comunque questa lente la consiglio vivamente a chi cerca un’ottica Canon tutto fare sia per la fotografia che per il video, una volta montato sulla fotocamera sarà difficile che lo togliate!
Spero che l’articolo vi sia stato utile, se avete domande fatele pure con un commento qui sotto!