Recentemente abbiamo visto quanto bene si comporti il Samyang 85mm T1.5, l’obiettivo più famoso della serie “cinema” entry-level di Samyang che ha reso popolari anche gli altri obiettivi della serie. Sulla scia di quella recensione voglio proporvi il Samyang 35mm T1.5 VDSLR, obiettivo che ho personalmente scelto per affiancare la mia Samsung NX1. Non è una lente priva di difetti ovviamente, il range di prezzo lo dovrebbe far intuire, ma questo non gli impedisce di essere comunque un buon obiettivo, in grado di dare molte soddisfazioni (specialmente se abituati a filmare con obiettivi fotografici). Andiamo dunque a vedere come si comporta!
COSTRUZIONE
Appena tolta dalla scatola la lente fa subito una buona impressione: la costruzione la rende molto solida anche se il barilotto è in plastica; inoltre il fatto di avere la baionetta in metallo ne aumenta la qualità e la rende meno soggetta ad usura.
Essendo una lente completamente manuale non troveremo nessun contatto sulla baionetta, questo vuol dire che anche nella versione Canon avremo due ghiere: una per la messa a fuoco e una per il diaframma. Entrambe le ghiere sono dentate, da buona lente cinema, per poter collegare il follow focus. Per semplificare il lavoro di un eventuale assistente al focus sul barilotto è presente anche la scala delle profondità di campo che mostra il variare della profondità al variare della combinazione fra apertura del diaframma e distanza di messa a fuoco.
Un altra caratteristica che accresce la pregiatezza del 35mm è la fluidità delle sue ghiere, scorrono molto bene e sono abbastanza “lunghe” da permettere una messa a fuoco precisa. Inoltre durante la messa a fuoco la parte frontale dell’obiettivo non ruota permettendo di montare anche filtri polarizzatori, a patto che il diametro sia di 72mm.
PRESTAZIONI
Partiamo con la distorsione: la lente è un 35mm quindi un po’ di distorsione dobbiamo aspettarcela, infatti come possiamo vedere dalla foto di test le linee orizzontali vengono piegate, anche se solo leggermente.
Il disturbo più invedente di cui soffre la lente è la vignettatura: a piena apertura le immagini risultano essere molto più scure di quanto dovrebbero essere, come se fossero sotto-esposte. Per disfarci completamente della vignettatura dobbiamo chiudere il diaframma fino a T5.6, però già a T2.8 le immagini sono già molto più libere dal disturbo.
La nitidezza non è eccezionale ma è comunque molto buona. È un obiettivo lievemente morbido alle aperture maggiori dove la morbidezza si manifesta su tutta la superficie delle immagini. Per avere un buon livello di dettaglio basta chiudere il diaframma fino a T2.8, però se vogliamo la resa massima che la lente è in grado di offrire dobbiamo chiudere fino a T5.6.
Una delle prestazioni migliori del Samyang è la gestione delle aberrazioni cromatiche: sono sì presenti alle aperture focali maggiori ma comunque non troppo invadenti. Per liberarcene inoltre basta chiudere il diaframma a T2.8. Un accenno di aberrazioni è presente anche sull’orlo delle highlights, ma questo lo vedremo dopo.
Anche i flares sono gestiti bene ma la forma che assume la fonte di luce che li genera non è molto piacevole da vedere: come potete vedere nelle foto d’esempio il sole sembra “stilizzato” con i raggi che vanno a ingombrare gran parte della scena.
Eccoci al bokeh. L’effetto in generale è piacevole però ha qualche difetto, anche se minimo. Prima ho accennato che le aberrazioni di ritrovano anche sull’orlo delle highlights, e infatti, a seconda dell’intensità delle luci, queste presenteranno un livello di aberrazioni più o meno evidente, qui sotto potete vederne un esempio.
Il contrasto che si crea tra la parte a fuoco e quella sfocata dà un senso di tridimensionalità abbastanza accentuato, anche se la nitidezza a piena apertura non è tantissima. Inoltre le highlights, se non sono troppo forti, hanno dei contorni morbidi che vanno a sfumare nel resto dello sfondo, caratteristica che solitamente di ricerca in un buon bokeh.
Infine diamo un’occhiata alla caratteristica più importante da tenere in considerazione per una lente di questo tipo, ovvero il focus breathing. Purtoppo ne presenta un accenno, da questo si deduce che è semplicemente il Samyang 35mm f/1.4 con le ghiere dentate. Non è comunque un focus breathing troppo invadente, per il test potete consultare il video ad inizio pagina.
CONLCUSIONI SUL 35MM
È una lente che consiglio vivamente, non solo perché Samyang è praticamente l’unica azienda che produce lenti video di fascia entry-level, ma perché nonostante i suoi difetti è in grado di dare soddisfazioni. Personalmente sono arrivato al punto di apprezzare tutti i difetti che presenta, specialmente le highlights nel bokeh, sono come un marchio che lo distingue dagli altri obiettivi in circolazione. Inoltre proprio il bokeh rende ogni inquadratura piacevole, staccando il soggetto dalla parte sfocata donando tridimensionalità alla scena, effetto che risalta con del movimento sullo sfondo. Quindi se siete in cerca di una lente cinema economica dalla lunghezza focale standard, questo Samyang fa al caso vostro.
Spero che l’articolo vi sia stato utile, se avete domande fatele pure con un commento qui sotto!